Trattamento chirurgico delle varici alle gambe con radiofrequenza - Chirurgo Vascolare Roma

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Il trattamento chirurgico tradizionale delle varici degli arti inferiori (gambe), consiste nell’estrazione della safena mediante una sonda (stripper) che viene inserita all’interno del vaso alla sua origine al malleolo e recuperata a livello inguinale ove la safena aggetta nella vena femorale comune. E’ una metodica sicura ed efficace e soprattutto validata nel tempo, anche se può presentare “incovenienti” quali la formazione di ematomi, parestesie e cicatrici legate alla sua invasività.
In questi ultimi anni la tecnologia è evoluta e sono state introdotte nuove metodiche che presentano minor grado di invasività a parità di efficacia e sicurezza . Una fra queste è il trattamento ablativo della safena mediante radiofrequenza.

E’una procedura endovascolare e quindi come tale “mininvasiva” che prevede la puntura (e non il taglio) della safena generalmente a livello del ginocchio e sotto guida ecografica, l’inserimento di un catetere che viene fatto progredire lungo tutto il decorso del vaso e che causa, una volta azionato, un danno termico alla parete venosa con conseguente fibrosi e scomparsa delle varici alle gambe.

I vantaggi della radiofrequenza nella cura alle varici alle gambe

I vantaggi di una simile procedura, che rientra nel bagaglio professionale del Chirurgo Vascolare, è l’esecuzione dell’intervento in anestesia locale, la rapidità della procedura (circa 20 minuti) e la minor invasività rispetto al trattamento “open” con riduzione delle complicanze maggiori post-operatorie quali ematomi di coscia e gamba ed infezioni.
Altro aspetto fondamentale è la minor sintomatologia dolorosa post-operatoria, con una conseguente ripresa rapida ed efficace delle attività personali, sociali e lavorative.

A chi è rivolto il trattamento chirurgico con radiofrequenza alle varici

Come abbiamo visto, il trattamento chirurgico con radiofrequenza delle varici è un’ottima tecnica chirurgica, purtroppo però non è applicabile a tutti i pazienti, possono usufruire di questo tipo di trattamento, essendo necessari requisiti anatomici precisi della safena come il diametro (< ad 1 cm) , il decorso (rettilineo) e la superficialità (> 0.5 mm dalla cute).

La possibilità di poter offrire sia un trattamento chirugico tradizionale che endovascolare rappresenta un’arma in più che il Chirurgo Vascolare possiede nel trattare pazienti con varici degli arti inferiori.

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